Perché sbadigliamo?

Sbadigliare è considerato un segno di stanchezza e mancanza di sonno. Esistono numerose teorie sulla causa e sul significato del riflesso naturale della respirazione, ma perché sbadigliamo davvero e perché è così contagioso? Scopri qui cosa si nasconde dietro il mito dello sbadiglio e come lo sbadiglio è realmente legato al nostro sonno.

Sommario

      1. Il fenomeno dello sbadiglio
      2. Cosa succede quando sbadigli
      3. Perché sbadigliamo?
      4. Perché lo sbadiglio è contagioso?
      5. Cosa posso fare in caso di sbadigli frequenti?
      6. Conclusione

      1. Il fenomeno dello sbadiglio

      Sbadigliare è il forte riflesso involontario e naturale che spinge ad aprire la bocca e fare un respiro profondo. Lo sbadiglio negli esseri umani dura fino a sei secondi e, come la maggior parte dei vertebrati, noi umani sbadigliamo circa 250 volte al giorno.000 volte nella nostra vita. Lo sbadiglio avviene più frequentemente al mattino e alla sera ed è quindi spesso associato alla mancanza o al sonno meno ristoratore. Sbadigliamo, infatti, più spesso quando siamo stanchi, ma anche in stati di intensa concentrazione, fame o stress.

      2. Cosa succede quando sbadigli?

      Lo sbadiglio è un riflesso naturale che possiamo sopprimere o prevenire solo in misura limitata - e probabilmente per una buona ragione. Quando sbadigliamo, i muscoli della bocca e del viso diventano tesi e anche il resto dei muscoli del corpo, in particolare i muscoli del torace e del collo, si contraggono. Il diaframma si alza e si abbassa e la frequenza cardiaca e il flusso sanguigno aumentano per un breve periodo. La respirazione profonda e l'allargamento a breve termine delle vie aeree forniscono ai polmoni più aria e quindi rendono disponibile anche più ossigeno.

      3. Perché sbadigliamo?

      Blog: Warum gähnen wir?

      Che cosa scateni esattamente il "riflesso dello sbadiglio" e a cosa serva realmente questo comportamento non è stato ancora scientificamente dimostrato. Sebbene questa convinzione sia diffusa, sbadigliare frequentemente non sembra essere un segno diretto di un sonno scarso o insufficiente. Esistono alcune teorie diverse sui fattori scatenanti e sugli effetti positivi dello sbadiglio.

      Teoria: Lo sbadiglio è la reazione alla mancanza di ossigeno e alla stanchezza!

      Si pensa da tempo che lo sbadiglio avvenga in risposta alla mancanza di ossigeno e serva ad aumentare l'apporto di ossigeno e a ridurre i livelli di anidride carbonica nel sangue. Poiché una grave mancanza di ossigeno è spesso associata a un forte affaticamento, lo sbadiglio è stato interpretato come una reazione naturale alla sonnolenza, con la quale il nostro corpo vuole aumentare l'apporto di ossigeno e mantenersi sveglio. Ma è vero? Sfortunatamente no! Gli studi attuali dimostrano che l'apporto di ossigeno non ha alcuna influenza sulla frequenza degli sbadigli e non costituisce un fattore scatenante esplicito.

      Teoria: sbadigliare ti rende sveglio e vigile!

      Molti ricercatori ritengono che sbadigliare serva effettivamente a mantenerti sveglio o ad aumentare l'attenzione. È vero che sbadigliamo particolarmente spesso in situazioni noiose e in attività piuttosto monotone, e lo stretching e lo stretching che accompagnano la respirazione attivano la circolazione. Tuttavia, uno studio svizzero mostra che il livello di attività cerebrale prima e dopo lo sbadiglio è quasi lo stesso.

      Teoria: sbadigliare raffredda il cervello e quindi aumenta la concentrazione!

      Studi attuali suggeriscono che uno sbadiglio prolungato raffredda il nostro cervello e quindi aiuta a termoregolare la temperatura cerebrale. Perché anche il cervello lavora costantemente e genera calore. Dopo aver dormito e quando siamo stanchi, la temperatura ambiente è generalmente più alta: è proprio in queste situazioni che sbadigliamo particolarmente spesso. Aumentando brevemente la frequenza cardiaca durante lo sbadiglio, il sangue più freddo può raggiungere le regioni del cervello e la temperatura del cervello può essere nuovamente ridotta. Il risultato: il cervello è protetto dal surriscaldamento, viene mantenuta una temperatura di lavoro ottimale e la concentrazione e le prestazioni mentali aumentano. Queste ipotesi sono supportate da ulteriori studi ed esperimenti e corrispondono allo stato attuale della ricerca.

      4. Perché lo sbadiglio è contagioso?

      Quando uno sbadiglia, tutti sbadigliano. Conosciamo tutti l'effetto contagioso dello sbadiglio. Le neuroscienze attribuiscono questo all’attivazione dei cosiddetti neuroni specchio. Queste sono strutture speciali nel nostro cervello che sono anche legate all'empatia e all'empatia e ci fanno "rispecchiare" e imitare il comportamento degli altri.

      Sapevi che per molte persone il semplice fatto di leggere qualcosa sugli sbadigli o di pensarci è sufficiente per sbadigliare anche loro?

      5. Cosa posso fare contro gli sbadigli frequenti?

      Sulla base della teoria che lo sbadiglio serve a termoregolare il nostro cervello, può aiutare a respirare con il naso anziché con la bocca: qui l'aria che entra è già pulita e “temperata”.

      Lo sbadiglio stesso è un riflesso innocuo e innocuo. Dal punto di vista medico, tuttavia, la soppressione è piuttosto malsana e quindi non dovrebbe diventare la regola. Quindi non prendertela a cuore se la persona con cui stai parlando sbadiglia molto durante la conversazione.

      6. Conclusione

      • Lo sbadiglio si riferisce al riflesso involontario e naturale di aprire bene la bocca e fare un respiro profondo.

      • Quando si sbadiglia, i muscoli si tendono, la frequenza cardiaca e il flusso sanguigno aumentano e i polmoni e il cervello vengono riforniti meglio per un breve periodo.
      • La causa dello sbadiglio non è del tutto nota. La mancanza di ossigeno o la stanchezza non sono più considerati fattori scatenanti, ma piuttosto la termoregolazione del cervello.
      • Lo sbadiglio è contagioso ma innocuo e non dovrebbe essere soppresso.

      Saluti e a presto!

      lascia un commento

      Tutti i commenti verranno esaminati prima della pubblicazione